Anche il Tabacco italiano tra le eccellenze del Made in Italy

Anche il Tabacco italiano tra le eccellenze del Made in Italy
Grazie all’analisi isotopica nuove prospettive per la tracciabilità e tutela del nostro tabacco Virginia Bright

FAT (Fattoria Autonoma Tabacchi) annuncia le prime evidenze positive dell’inedito studio sulla tracciabilità isotopica del tabacco Virginia Bright, da secoli una coltura di riferimento in Umbria e Veneto

Permetterà di contrastare la contraffazione di sigarette, un fenomeno che insieme al contrabbando vale 10miliardi di euro all’anno in Europa

Roma, 16 gennaio 2018 – Difesa del Made in Italy e lotta alla contraffazione: questi gli obiettivi del progetto promosso da FAT (Fattoria Autonoma Tabacchi) sulla tracciabilità isotopica del tabacco Virginia Bright, da secoli una coltura di riferimento in Italia, in particolare in Umbria e in Veneto, e un’eccellenza dei territori d’origine, minacciata dai prodotti contraffatti.

Si tratta di uno studio basato su una metodologia innovativa che permetterà di mettere a punto un modello di tracciabilità analitica basato sull’identificazione delle caratteristiche isotopiche del tabacco Virginia Bright di diverse aree del mondo e quindi di distinguere le produzioni umbre e venete da quelle degli altri Paesi (Bulgaria, Grecia, Romania, Spagna, Zimbabwe, Brasile, Cina). In sintesi, identificando in maniera univoca il legame con il territorio di origine, sarà possibile contrastare concretamente la contraffazione di sigarette, un fenomeno che insieme al contrabbando in Europa ha un valore annuo di circa10miliardi di euro.

Lo studio preliminare, condotto dalla Fondazione Edmund Mach (FEM) di San Michele all’Adige, all’avanguardia a livello internazionale nello sviluppo di analisi chimico agrarie e monitoraggio ambientale, ispezione e controllo in campo agro-ambientale, ha permesso di mappare ad oggi 60 campioni di tabacco provenienti da diverse aree geografiche del mondo dimostrando la validità e applicabilità dell’analisi.

A fine progetto, metodi e modello potrebbero essere inseriti nel disciplinare di produzione di tabacco Bright italiano quale approccio analitico di garanzia di autenticità, sul solco tracciato da altre eccellenze del Made in Italy.

“Siamo orgogliosi di aver reso possibile un progetto pioneristico e all’avanguardia, che permetterà di contrastare in maniera concreta il fenomeno della contraffazione, a partire da una mappatura multi isotopica del tabacco al fine di tracciarne l’origine geografica - ha dichiarato Fabio Rossi, Presidente Fattoria Autonoma Tabacchi - Di fatto, non esistono ad oggi analisi che prendono in considerazione un numero così esteso di variabili con queste finalità. Per la prima volta viene applicato al settore del tabacco un modello di successo usato da decenni per verificare l’autenticità di prodotti come, ad esempio il vino, i formaggi, l’olio d’oliva”.

L’iniziativa è parte dell’impegno di FAT per garantire la sostenibilità ambientale della coltivazione del tabacco Virginia Bright, la tracciabilità del prodotto e la legalità nella coltivazione, sviluppando una filiera che possa creare i presupposti per il mantenimento degli alti livelli occupazionali presenti nelle aree vocate.

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FAT (Fattoria Autonoma Tabacchi)

La Fattoria Autonoma Tabacchi è sorta nel 1911, fino a diventare la più importante concessionaria in Alta Umbria e polo di riferimento per chi si dedica alla coltivazione del tabacco. Attualmente, i soci della Fattoria Tabacchi producono circa 6,0 milioni di kg di Virginia Bright su circa 1.950 ettari.

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