Tracciabilità
Buone pratiche agronomiche
G.A.P.
(Buone Pratiche Agronomiche)
SCELTA DEL TERRENO
SCELTA DEL TERRNO | |||||
Sabbioso | Medio impasto | Tendente limoso | Tendente argilloso | Limoso | Argilloso |
da preferire | da considerare | Fare lavorazioni con terreno perfettamente in tempera |
Grano | Girasole | Mais | Pomodoro | Peperone |
da preferire: colture con stoppie di facile interramento, che permettono un’aratura estiva e non lasciano residui azotati | da sconsigliare: lasciano eccessi di azoto, Pomodoro e Peperone sono Solanacee, quindi sensibili alle stesse malattie del tabacco, ritardano l'esecuzione dell’aratura |
SCELTA VARIETALE
La scelta della varietà deve tenere conto delle esigenze di mercato, delle caratteristiche pedoclimatiche, della resistenza a malattie endemiche e dell’organizzazione aziendale.
E’ obbligatorio utilizzare seme certificato per origine, purezza, germinabilità e OGM free
Puntare ad incrementare, ove sussistano condizioni pedoclimatiche adatte, l’uso di varietà con caratteristiche Full flavour (Aromatico).
ATTIVITA’ DI SPERIMENTAZIONE
Ogni anno vengono condotte delle prove varietali su due appezzamenti distinti, mettendo in comparazione nuove linee per valutarne la risposta alle nostre condizioni ambientali. I dati raccolti riguardano
- dati biometrici
- giudizio qualitativo su prodotto curato (classifica commerciale)
- valutazione al fumo
- sensibilità ai patogeni
- resa ad ettaro
- propensione all’emissione di germogli
Nel caso in cui una o più varietà fornisca buone performances, confermate per almeno tre anni, (periodo necessario per eliminare la variabile “incidenza stagionale”), possono essere consigliate “a pieno campo” ai coltivatori, ed introdotte con cautela, nei loro piani di coltivazione.
PVH 2324 e PVH 2233 inseriti nella tabella precedente possono considerarsi delle “new entry” frutto della nostra attività.
PRODUZIONE PIANTINA IN “FLOAT SYSTEM”
CONCIMAZIONE
- All’immissione dei contenitori:
Concimi idrosolubili: N-P-K (18-11-18) o similari ma, possibilmente, con rapporto 2:1:2 a basso titolo di cloro (fertilizzanti troppo ricchi di fosforo spingono le piantine alla “filatura”) e senza azoto ureico alla dose massima di 500 gr/mc acqua - Al rabbocco:
Nitrato ammonico al 34 % alla dose massima di 300 gr/mc
RABBOCCO DI ACQUA
si effettua quando il livello dell’acqua si è abbassato di circa il 30%, e comunque prima che la concentrazione salina superi il livello massimo di 2,3 mS/cm.
TOSATURA O SFALCIO (clipping)
Indispensabile per ottenere piantine di buona uniformi e di qualità.
Il primo taglio va effettuato quando le piantine superano i 4 cm. di altezza e ripetuto per almeno 3-5 volte prima del trapianto in modo da ottenere piantine con stelo robusto. E’ buona regola disinfettare la barra di taglio ogni qualvolta questa viene spostata da una serra all’altra, per evitare il diffondersi di malattie (funghi-virus-batteri).
APERTURA E CHIUSURA SERRE
La temperatura all’interno dei tunnel, non deve mai superare i 35 °C misurata a circa 30-50 cm. sopra i contenitori.
Dopo l’emergenza della piantina di tabacco aprire i tunnel (anche in giornate nuvolose), aprendo al mattino e anticipando la chiusura alla sera per incamerare calore.
Mettere sulle testate delle vasche e all’interno delle serre, una barriera frangivento di altezza adeguata per evitare che l’aria fredda investa direttamente le piantine e per impedire che il vento trasporti all’interno delle serre semi d’infestanti e/o agenti patogeni.
CONTROLLO SALINITA’
Il valore di conducibilità dell’acqua delle vasche deve rimanere nei valori compresi tra 1,4 mS e 2,00 mS.
La salinità va corretta con l’aggiunta di sola acqua se troppo alta oppure con l’aggiunta di fertilizzanti se troppo bassa.
REINTEGRO E CONSERVAZIONE DELLA SOSTANZA ORGANICA
La sostanza organica, per l’importanza microbiologica, nutritiva e fisica che riveste, è il patrimonio del terreno. La sua conservazione e/o arricchimento si favorisce con:
LETAMAZIONE | TIPO | BOVINO | COMPOST | POLLINA |
Impiego | Consigliato quando ben maturo e umificato |
Consigliato quando di origine certificata |
Sconsigliata a causa del suo contenuto in Cloro |
|
Quantità | 300 q.li/ha | |||
Periodo | Coltura da rinnovo che precede il tabacco |
RESIDUI COLTURALI | CONSIGLIO | OPERAZIONI SUPPLEMENTARI |
GRANO E GIRASOLE |
aggiungere 100-200 kg/ha di solfato ammonico sulle paglie, prima dell'aratura. |
USO DEL DIGESTATO DA IMPIANTO DI BIOMASSE |
CONSIGLIO |
Procedere immediatamente all’interramento dopo la distribuzione. |
ERBAIO PER SOVESCIO | NOTE | Trifoglio squarroso | Favino | Erbaio misto | Rafano |
Controllo orobanche | Si | No | No | No | |
Controllo Nematodi | No | No | No | No | |
Residuo Azotato | Si (40 - 80 Kg/ha) | Si (60 - 100 Kg/ha) | No | No | |
Tecnica | Semina in Settembre/Ottobre | Semina in Ottobre Novembre | Semina in Settembre-Ottobre | Semina in Ottobre |
Nota:
Il sovescio è una pratica molto diffusa per ovviare “all’effetto stanchezza” dovuto alla monocoltura. E’ consigliata la semina di favino, che consente una buona flessibilità del periodo di semina (Ottobre/Novembre) ed è in grado di ben sopportare le gelate invernali, migliora la struttura e quindi la capacità di campo del terreno.
In presenza di orobanche si consiglia la semina di trifoglio squarroso.
Un buon sovescio di leguminose può apportare importanti quantità di azoto a lento rilascio, di cui ne va tenuto necessariamente conto nel piano di concimazione.
LAVORAZIONI PRINCIPALI E COMPLEMENTARI
Scopo delle lavorazioni è di creare, di concerto con gli agenti meteorologici (sole, acqua e gelo), le condizioni migliori per ospitare qualsiasi coltivazione.
LAVORAZIONI | PERIODO | MOTIVO |
LIVELLAMENTO | Estivo | - favorisce lo sgrondo delle acque; - agevola la raccolta meccanica; |
RIPUNTATURA | Estivo | - rompe la suola di lavorazione - facilita l'ossigenazione del terreno - facilita l'infiltrazione dell'acqua - agevola lo sviluppo delle radici - non provoca la diluizione della sostanza organica |
ARATURA | Estivo |
- opera l'interramento dei residui colturali e il controllo delle infestanti N.B.:I terreni sabbiosi, data la facilità con cui compattano, (“COLATURA”)devono essere lavorati in ritardo rispetto al periodo consigliato |
ESTIRPATURA | Inverno inizio primavera |
- riduce la zollosità creata con l’aratura; - aumenta la superficie esposta al sole e gelo; - controlla le malerbe; - arieggia il terreno. |
CONTROLLO DELLE ERBE INFESTANTI
Le erbe infestanti si controllano con azione congiunta di:
- metodi agronomici
- metodi chimici.
E’ importante la scelta di attrezzature adeguatamente predisposte o l’adozione di accorgimenti per contenere l’effetto deriva (ugelli antideriva, deflettori, meccanismi di recupero, manica d’aria, dispositivi di avvicinamento dell’attrezzatura alla vegetazione, ecc.).
Sono sconsigliati i trattamenti in giornate ventose.
CONCIMAZIONI
L’Analisi del terreno per la valutazione delle caratteristiche fisico-chimiche è fondamentale per orientarsi sulle scelte del tipo di concime e delle quantità.
Per un corretto piano di concimazione è necessario far analizzare il terreno ogni 3-4 anni.
A) Azoto
Per il tabacchicoltore è il fattore critico per eccellenza, dalla sua gestione dipendono
Parametri da considerare per le unità/ha da distribuire dei fertilizzanti:
- avvicendamento
- varietà
- sistema di irrigazione
- sviluppo
- vigore
- colore delle foglie
- andamento climatico
La forma azotata da utilizzare è in funzione all’epoca di distribuzione.
Interventi straordinari in post cimatura, dovuti a forti precipitazioni, devono essere valutati CON IL TECNICO DI CAMPAGNA O IL RESPONSABILE AGRONOMICO
In condizioni climatiche particolarmente siccitose in caso di evidente vigore e colore è fondamentale incrementare il volume dell’acqua di irrigazione.
La scelta della Dose /Epoca/Forma è perciò un momento fondamentale.
Interventi in copertura:
da farsi dopo 5-7 giorni dal trapianto, con le operazioni di sarchiatura, sarchiatura con tiller, rincalzatura:
- 1° intervento con nitrato ammonico.
Forma più efficiente in quanto ha una parte nitrica prontamente disponibile ed una ammoniacale meno soggetta a perdite per lisciviazione; richiede però una gestione particolarmente oculata in presenza di terreni argillosi.
- 2° intervento con Nitrato di calcio oppure Nitrato di potassio, quest’ultimo ottimo per incrementare le caratteristiche qualitative del tabacco
Si consiglia l’uso di concimi fogliari, in forma chelata, solo in presenza di evidenti carenze di microelementi.
Carenze di azoto si manifestano sulle foglie che diventano di colore giallastro (clorotiche) a partire da quelle delle corone più basse, come il deficit aumenta si muovono verso l'alto (foto 1). Le piante carenti di azoto hanno un deficit di sviluppo e tendono alla PREFIORITURA.
B) Fosforo
Questo elemento è soggetto a fenomeni di insolubilizzazione e retrogradazione sul terreno che lo rendono indisponibile alla radice. Il suo apporto localizzato al trapianto ha un “effetto starter”, è un fattore di precocità per lo sviluppo della pianta, può essere previsto un ulteriore apporto alla 1° sarchiatura.Si consiglia un concime binario starter N-P, in forma microgranulata o liquida (in questo caso da immettere nell’acqua di trapianto).Il fosforo è essenziale per il metabolismo della pianta, quale vettore energetico e costituente della membrana fosfolipidica.
Carenza di fosforo: nella pianta si manifesta con ritardo della crescita, soprattutto a inizio stagione.
Le piante possono essere di colore verde scuro, se i livelli di Azoto sono adeguati, con foglie che possono presentarsi più strette rispetto al normale. Piccole macchie necrotiche potrebbero apparire sulle foglie più basse quando la carenza è grave, queste in seguito ingialliscono e si seccano.
C) Potassio
Scegliere nella concimazione di base concimi binari o ternari ad alto titolo.Apporto frazionato in pieno campo e copertura data la sua media mobilità nel terreno. Utilizzare solo potassio da solfato ed evitare in modo assoluto quello da cloruro.
Una “forzatura” della concimazione potassica ha risvolti positivi sul colore.
Carenze di potassio si manifestano con clorosi è più o meno marcata nelle punte delle foglia e talvolta anche nei margini, accompagnata da macchie necrotiche. Le foglie inferiori sono curvate verso la superficie inferiore della lamina (figure 2, 3).
Magnesio
Il magnesio è un componente importante della clorofilla e anche un cofattore di molti enzimi.
Se dalle analisi risulta necessario apportare Magnesio si interviene con 100-150 kg/ha di Solfato Magnesiaco.
Una sua carenza si manifesta con foglie che presentano una clorosi che inizia lungo i margini della lamina (foto 4), se il deficit aumenta si ha sbiancamento della foglia (clorosi), mentre le nervature tendono a mantenere il loro colore verde.
CONCIMAZIONE LOCALIZZATA
E’ particolarmente consigliata in presenza di terreni freddi o limosi.
Consente di ridurre i quantitativi apportati e di conseguenza i costi di produzione.
La dose di concime somministrata a pieno campo può essere convenientemente ridotta di almeno un 30%.
TRAPIANTO
IRRIGAZIONE
Qualsiasi coltura a ciclo annuale, a differenza delle colture arboree, recupera solo in parte le perdite dovute a stress idrici.
Il tabacco coltivato in carenza d’acqua, oltre a perdere in termini quantitativi, è sottoposto a forti modificazioni biochimiche e fisiche che ne peggiorano la qualità. Le foglie in cura cedono con difficoltà l’acqua, ne prolungano la durata, prendono colorazioni opache tendenti al grigio.
L’irrigazione deve avvenire prima che si arrivi al punto di appassimento e con un volume sufficiente a riportare il terreno alla capacità di campo. Apporti superiori provocano sprechi ed asfissie radicali.
Il controllo del contenuto idrico del terreno può essere eseguito indirettamente misurando, nei momenti più caldi della giornata, la temperatura delle foglie apicali tramite un termometro a infrarossi. Quando la differenza tra temperatura ambientale e fogliare è minore di due gradi si deve irrigare tempestivamente. Questo sistema permette di misurare oggettivamente lo stress idrico della pianta.
DIFESA
L’attività di “scouting”, ovvero di monitoraggio, è basilare, questa deve iniziare in serra con la preparazione delle piantine e proseguire in campo dopo il trapianto. I controlli devono essere frequenti con cadenza ogni 2 giorni.
Nel rispetto di quanto previsto dai Disciplinari di lotta integrata, si deve trattare solo in caso di presenza di avversità, al superamento delle soglie di intervento, evitando trattamenti a calendario.
Laddove vigenti, deve essere rispettato quanto previsto dai Regolamenti Comunali che fissano le regole per l’uso di agrofarmaci in zone agricole ed extra-agricole, ciò in ottemperanza a quanto previsto dal PAN (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile degli agrofarmaci).
Per razionalizzare l’utilizzo dei fitosanitari sarà importante la messa a punto di modelli previsionali che supportano il coltivatore nel prendere le decisioni necessarie a tutela della produzione; questi sulla base di dati meteo, correlando il rapporto clima-patogeno-pianta sono in grado di stimare l’avvento e lo sviluppo di determinate fitopatologie. I più recenti individuano i vari stadi di una malattia, pertanto il coltivatore è allertato e può prepararsi ad intervenire tempestivamente.
CIMATURA
La cimatura consiste nell’asportazione dell’infiorescenza nello stadio di BOTTONE FIORALE
Effetti della cimatura in generale
- Aumenta la resa e la qualità (moltiplicazione ed estensione cellulare)
- Stimola un precoce sviluppo delle radici, che aumenta l’efficacia dei fertilizzanti, la tolleranza alla siccità e la produzione di nicotina
- Riduce le possibilità di allettamento delle piante a causa dei venti forti
- Aiuta a ridurre lo sviluppo di certi insetti (afidi e nottue fogliari), perché uova e larve vengono rimosse con il fiore
Effetti della cimatura a “bottone fiorale”
- Aumento del periodo ottimale di crescita e maturazione delle foglie (finestra di crescita)
- Agevola la raccolta per corona
- Migliore controllo dei germogli
- Ottimizzazione delle attrezzature per la raccolta e cura (aumento delle superfici per forno)
Confronto tra cimato bene (destra) e cimato male (sinistra)
RACCOLTAA
Le foglie della pianta di tabacco manifestano con segni ben precisi il raggiungimento della maturità:
- con l’aumento di sostanza secca le foglie tendono a ricadere verso il basso;
- la nervatura centrale tende a schiarire e perdere peli a partire dalla cima della foglia fino all’inserzione sul fusto;
- le stesse foglie, con gradazioni diverse per varietà, assumono una colorazione verde tenue/giallastra.
Fare una attenta valutazione sulla effettiva convenienza economica per la raccolta della bassa foglia.
Prima di raccogliere tenere conto dei seguenti punti:
- rispettare i tempi di carenza dei prodotti utilizzati;
- raccogliere tabacco maturo. Solo le foglie basali (branciola), data la rapidità con cui passano di maturazione, è bene raccoglierle in anticipo;
- raccogliere per corona (4 passaggi obbligatori);
- evitare di raccogliere foglie bagnate;
- raccogliere foglie turgide: se necessario intervenire con una leggera irrigazione prima della raccolta.
Con la raccolta meccanica sono necessari ulteriori accorgimenti per evitare complicazioni sia in fase operativa che sulla qualità del tabacco, e precisamente:
- i terreni devono essere perfettamente livellati (l’altezza di raccolta sarà costante e si raccoglierà sempre lo stesso palco fogliare).
- la rincalzatura deve favorire la raccolta delle basilari (branciole), pertanto i colmi vanno creati in funzione del tipo di macchina raccoglitrice;
- la velocità d’avanzamento deve essere regolata con quella dei defogliatori; velocità d’avanzamento basse fanno si che il defogliatore urti più volte il palco fogliare sovrastante al piano di raccolta, provocandone l’ammostamento; velocità alte spezzano le foglie raccolte;
- regolare i coltelli delle macchine utilizzate per l’ultima raccolta, al fine di evitare di asportare con le foglie anche pezzi di stocco (NTRM organico)
- il trasporto di grossi volumi di tabacco favorisce l’impaccamento delle foglie, in particolare delle basilari. E’ consigliabile aumentare il numero di viaggi, specialmente nei lunghi tragitti;
- il numero delle raccolte non deve essere inferiore a 4: minore è il numero delle foglie raccolte più alta è la possibilità di curare un tabacco omogeneo.
CONFEZIONAMENTO CESTONI TABACCO VERDE
- Il peso del tabacco verde nei cestoni varia con la corona. Più leggeri con le prime corone, più pesanti con le successive;
- Assicurarsi che tutti i cestoni della cella abbiamo lo stesso peso;
- Il tabacco deve essere distribuito uniformemente all’interno dei cestoni.
- Avere cura di rimuovere tutte le sostanze estranee sia di natura organica (erba, stocchi, germogli, ecc..) che inorganica (sassi, bottiglie, plastica, guanti, ecc….).
- E fatto assoluto divieto di mangiare, bere e fumare nelle aree di lavoro.
- Assicurarsi che alla fine della manutenzione le macchine siano accuratamente pulite da: fascette di plastica, fili, guarnizioni, tubi, olio,
- nastro adesivo, ecc….
CURA
La Foglia di tabacco è un elemento VIVO, attraverso gli stomi “scambia con l’esterno”, (O2, CO2, H20), nostro obbiettivo con la cura è tenerla in vita fino alla Temperatura di 45 C° ovvero al termine della fase di fissazione colore. Da qui in avanti si parlerà di essiccazione.
A) “Fase del verde” Anabolica: | di crescita ed accumulo |
B) “Fase del secco” Catabolica: | con processi distruttivi di natura enzimatica con fenomeni di Idrolisi (amido in zucchero), (proteine in aminoacidi) ed Ossidazione (zuccheri in CO2 e O2) Distruzione della clorofilla verde ed evidenziazione del colore giallo xanteni e caroteni (Acqua ed Ossigeno) |
La cura è il processo termico che conclude la “fase agraria”, viene condotto in locali dove sono controllati e gestiti tre fattori ambientali:
- temperatura dell’aria (bruciatore/caldaia)
- umidità dell’aria o umidità relativa (valvole apertura)
- movimento dell’aria (ventilazione)
Occorre premettere che: la qualità si ottiene al campo e non nei locali di cura, qui si può e si deve preservarla, ma non la possiamo certo migliorare!
SCOPO:
- mantenere il tabacco in condizioni ideali di Temperatura e Umidità tali da promuovere desiderati cambiamenti chimici e biologici della foglia
- rendere serbevole la foglia ed estrinsecare la sua potenziale qualità
- garantire la stabilità e la conservabilità mercantile.
La cura è ben più che un semplice processo di essiccamento della foglia, ove ci si limita a eliminare acqua dai tessuti (la cura è una vera e propria “arte”)!
La cura è la successione di quattro fasi:
- ingiallimento
- fissazione del colore
- essiccazione della lamina
- essiccazione della costola
- ingiallimento
- fissazione del colore
- essiccazione della lamina
- essiccazione della costola
Il tempo effettivo per ciascuna fase e di conseguenza dell’intero ciclo di cura, può variare molto, in funzione di vari parametri, in seguito specificati.